Paul Goldsmith, cordinatore del gruppo Jet Propulsion Laboratory, ha constatato insieme alla sua equipe, la presenza di ossigeno sottoforma molecolare nella zona di Orione (nome che torna spesso nel nostro remoto passato), risultato questo davvero incredibile che potrebbe confermare la possibile presenza di altri agglomerati di molecole in quantità maggiori tali da consentire la vita su altri pianeti. Non sono mai state trovate quantità così elevate di masse contenenti ossigeno in zone extraterrestri. La teoria elaborata dal gruppo di ricerca, riguardo la presenza di ossigeno intorno ad Orione, si basa fondamentalmente su frammenti di ghiaccio che sarebbero stati riscaldati dai raggi solari, ciò non esclude che in altri punti nei quali la concentrazione di stelle nascenti è molto elevata, possa esserci una enorme massa di ossigeno, che potrebbe aver creato condizioni simili alle nostre. Una nuova ed importantissima scoperta, quella realizzata da Goldsmith che pone fine alla farsa di essere soli nell'Universo.